A Bagnara sono le donne a fare storia: è la città nativa di Mia Martini la famosa cantante, ma è anche la città delle bagnarote, le mogli dei pescatori di non tanto tempo fa, famose per essere belle, coraggiose e forti tanto da riuscire a trasportare interi pesci spada in equilibrio sulla testa. Bagnara è anche la città dei terrazzamenti, armacere, realizzati sulle pendici a ridosso della cittadina, di una ripidità mozzafiato, lì i contadini coltivano la vite da cui producono un buon vino e l’uva da tavola chiamata zibibbo.
Centro abitato di circa 10.000 abitanti, della città metropolitana di Reggio Calabria, sorge su una striscia di terra tra il mare e i ripidi pendi montani retrostanti, sulla costa tirrenica meridionale, (Costa Viola).
Bagnara Calabra fu fondata intorno al 1085 in occasione della fondazione dell’abbazia di S.Maria e dei XII Apostoli ad opera dei Normanni. Passò sotto la dominazione Sveva e successivamente tra il 1300 e il 1700 fu teatro delle dispute tra Angioini e Aragonesi. La casata dei Ruffo, di nomina angioina, governò Bagnara fino al 1811, dopo diventò dipendente amministrativamente dal comune di Scilla fino al 1832 anno in cui si distaccò per diventare comune autonomo.
Alcune ipotesi storiche fanno risalire le origini di Bagnara al periodo fenicio, VIII secolo a.C., tale ipotesi sarebbe avvalorata dalle affinità tra Bagnaresi e Fenici come esperti navigatori.
Distrutta dai terremoti del 1783 e del 1908 il borgo venne ricostruito secondo criteri più moderni dopo il secondo sisma con un maggiore sviluppo nella zona alla marina.
La collocazione del borgo, in una stretta lingua di terra tra il mare e i monti, ha determinato la storia di Bagnara, nota come il principale centro peschereccio della Calabria, il mare era storicamente lo sfogo più logico per la popolazione e definì nel tempo le loro abilità di marinai e pescatori.
Bagnara è il secondo centro toccato dal nostro cammino, secondo nel “trittico” dei paesi costieri posti come anticamera all’accesso nello Stretto di Messina.